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"È abbastanza diffuso, specialmente tra gli intellettuali, un atteggiamento che unisce, a dichiarazioni di amore verso gli ebrei in quanto vittime e perseguitati, in particolare durante la Shoah, un atteggiamento fortemente negativo verso lo Stato d'Israele, che spesso giunge a un vero e proprio ribaltamento storico, indicando negli israeliani i "nazisti" di oggi. Le cause di questo atteggiamento sono molteplici. Alla base c'è una certa immagine del popolo ebraico che per definizione deve essere vittima e perseguitato, nei secoli. Il venir meno di questa immagine consolidata disturba e ancor più disturba quella di un popolo ebraico capace di difendersi anche con l'uso della forza di fronte alle aggressioni che ha subito fin dal momento stesso della nascita del suo Stato e anche da prima..."